Idroelettrico e micro-idroelettrico: intervista alla Prof.ssa Giovanna Cavazzini
Professoressa Cavazzini, lei di cosa si occupa? E qual è stato il suo percorso di ricerca?
Mi occupo di idroelettrico con particolare riferimento alle turbine e alle soluzioni innovative per sfruttare l’energia dell’acqua. La mia attività di ricerca va dal micro-idroelettrico per lo sfruttamento di piccoli salti e piccole correnti, fino agli impianti di grossa taglia utilizzati non solo per la produzione di energia ma anche per il suo stoccaggio.
Che ruolo svolge l’idroelettrico nella gamma di fonti rinnovabili di generazione di energia? E che cos’è e che ruolo può svolgere il micro-idroelettrico?
L’idroelettrico ha sempre svolto e continuerà a svolgere un ruolo di primaria importanza nella gamma delle fonti rinnovabili. A differenza infatti di altre fonti come il solare e l’eolico, l’idroelettrico ha elevata densità di energia, è programmabile e non crea problemi di stabilità nella gestione della rete. Queste caratteristiche, abbinate alla lunga vita degli impianti che può arrivare anche a 100 anni, hanno consentito all’idroelettrico di essere la fonte rinnovabile con potenza installata maggiore al mondo. In questo contesto si inserisce anche il micro-idroelettrico che identifica gli impianti di piccola taglia per la produzione di energia idroelettrica a partire da piccoli salti d’acqua e/o piccole correnti. A differenza dell’idroelettrico più tradizionale il cui potenziale maggiore si localizza in prossimità di zone montuose, il micro-idroelettrico consentirà di sfruttare il potenziale di energia messo a disposizione da qualunque corrente fluida, consentendo una generazione distribuita, rinnovabile e programmabile con caratteristiche tali da poter essere applicata in maniera diffusa su ogni tipo di territorio.
Oggi che possibili sviluppi ci sono per l’idroelettrico e il micro-idroelettrico, a fronte anche dell’attesa crescita di altre fonti rinnovabili come solare ed eolico?
L’incremento della produzione da fonti rinnovabili come il solare e l’eolico impone la necessità di dotare la rete elettrica di sistemi di stoccaggio che consentano di far fronte all’intermittenza e non-programmabilità della loro produzione. In questo contesto, l’idroelettrico può svolgere un ruolo di primaria importanza come tecnologia rinnovabile di stoccaggio dell’energia sotto forma di energia gravitazionale dell’acqua. Questo nuovo ruolo impone però agli impianti idroelettrici di operare in maniera estremamente flessibile con continue modifiche delle condizioni operative, motivo per cui sta nascendo una nuova generazione di impianti idroelettrici in grado di supportare la transizione energetica non solo in termini di produzione di energia verde ma anche in termini di stoccaggio e stabilizzazione della rete stessa, supportando così la penetrazione sempre più significativa delle fonti rinnovabili non programmabili. Per quanto riguarda invece il micro-idroelettrico, il suo sviluppo consentirà di sfruttare l’enorme potenziale ancora non sfruttato di energia messa a disposizione dalla correnti fluide e svincolerà la produzione idroelettrica dalla necessità di disporre di grandi salti e/o di grandi portate, amplificando così significativamente il suo campo applicativo. In entrambe le direzione di sviluppo diventerà chiave l’aspetto di sostenibilità delle soluzioni proposte, sostenibilità declinata in tutte le sue forme (sociale, ambientale, economica, tecnologica) nel protocollo recentemente definito a livello internazionale.
Che iniziative e progetti di ricerca ha in programma nel prossimo futuro?
Per consentire all’idroelettrico di svolgere un ruolo primario nella Transizione Energetica, è sicuramente fondamentale incrementarne da un lato la flessibilità operativa e dall’altro la sostenibilità. In questo contesto le mie attività di ricerca sono incentrate sullo sviluppo di nuove soluzioni progettuali che consentano alle turbine dei grandi impianti idroelettrici di operare in maniera più flessibile ed efficiente in campi operativi sempre più ampi.
Le attività di ricerca che sto portando avanti non si limitano però solo agli aspetti puramente tecnologici, ma particolare attenzione viene rivolta allo sviluppo di nuove strategie per aumentare la sostenibilità in termini di gestione dei sedimenti e rispetto della biodiversità.
Nell’ambito del micro-idroelettrico sto lavorando allo sviluppo di una tecnologia a basso costo e del tutto innovativa per sfruttare in modo sostenibile il potenziale energetico di qualunque corrente fluida, dagli acquedotti alle correnti sottomarine. Sebbene le potenze estraibili siano in alcuni casi molto piccole, la numerosità dei possibili siti applicativi consentirebbe di recuperare nel complesso significative quantità di energia.